Studio Pedagogico Sintonia

Difficoltà di Apprendimento

Studio Pedagogico Sintonia si occupa del trattamento delle difficoltà dell’apprendimento, del comportamento con metodi e software specifici. Effettuiamo uno screening con test pedagogici per riconoscere i possibili indicatori di rischio di dislessia, discalculia, disortografia, ecc…

Effettuiamo potenziamento cognitivo e delle funzioni esecutive (memoria, attenzione, percezione). Trattamento delle abilità di letto-scrittura, calcolo, comprensione del testo.

METODO FEUERSTEIN:

Il modello di apprendimento proposto da Feuerstein si basa sulla modificabilità cognitiva ovvero sulla convinzione che ogni individuo può modificare e potenziare i propri processi cognitivi attivando tutte le risorse disponibili ancora non sviluppate. Il percorso si svolge con l’accompagnamento del mediatore che facilita i processi dell’apprendimento orientando la persona verso l’acquisizione di strategie utili per la risoluzione dei problemi, trasferendo le abilità in ogni contesto di vita al fine di incrementare le autonomie di base.

Le funzioni cognitive vengono quindi potenziate mediante l’utilizzo di strumenti specifici utili a sviluppare l’intelligenza, intesa da Feuerstein come proprietà dinamica della mente modificabile.

Il programma di arrichimento strumentale P.A.S. 1° livello è composto da 5 strumenti  (Organizzazione punti, orientamento spaziale I, confronti, percezione analitica e immagini), si propone di migliorare e correggere le funzioni cognitive carenti, sviluppare la consapevolezza delle proprie capacità per fronteggiare eventuali difficoltà scolastiche promuovendo la formazione di nuove strategie.

Qui di seguito alcune delle principali difficoltà di apprendimento e comportamento che noi trattiamo:

A partire dalla legge 170/2010 si “riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati “DSA”.

DISLESSIA 

Ai fini della presente legge, si intende per “dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura”.

La dislessia compromette le abilità di decodifica fonologica e di conseguenza si presentano difficoltà di apprendimento legate ad una modalità di lettura lenta, ricca di errori e poco fluida. Di qui, la comprensione del testo scritto viene inficiata; si presentano infatti delle difficoltà nell’innescare il processo “scrittura-significato-suono” e nell’acquisire/riconoscere parole nuove. La dislessia è inoltre correlata ad una carenza circoscrivibile all’area percettiva e vi sono pertanto difficoltà nel selezionare le informazioni importanti, escludendo quelle superflue, in presenza di più stimoli.

DIFFICOLTA’ NELLA COMPRENSIONE DEL TESTO

Il disturbo della comprensione del testo viene spesso inglobato nella dislessia. In realtà si possono avere problemi di comprensione e leggere fluentemente. Quindi percorsi specifici possono essere intrapresi a fronte di questa difficoltà che può presentarsi indipendentemente dalla presenza di altri disturbi.

I processi cognitivi coinvolti nella comprensione del testo permettono una costante interconnessione tra le informazioni pregresse, interiorizzate ed accomodate e le informazioni testuali. In particolare viene impiegata la memoria di lavoro (che mantiene le informazioni e contemporaneamente le elabora), la memoria a lungo termine e l’attenzione. Il percorso di potenziamento (che può essere intrapreso) prevede il recupero e l’attivazione di tutte le aree e i processi cognitivi sopracitati al fine di permettere ai ragazzi con DCT di comprendere i testi e gli obiettivi di lettura, organizzare le fasi di studio, scegliere e applicare strategie adeguate.

DISGRAFIA

Ai fini della presente legge, si intende per “disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica”. In questa patologia non è compromessa la capacità di memorizzare regole grammaticali e di ortografia, ma lo è il tratto grafico: è irregolare e la dimensione delle lettere è variabile; inoltre si riscontra una difficoltà nell’organizzazione spaziale del foglio.

DISORTOGRAFIA

Ai fini della presente legge, si intende per “disortografia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica”.

L’alunno disortografico conosce le regole di scrittura ma non riesce ad applicarle correttamente. Si individuano tre tipi di errori (Cornoldi):

  • Fonologici: una rappresentazione errata dei suoni. Si possono omettere o invertire delle lettere o delle sillabe oppure usare lettere sbagliate.
  • Non fonologici: errori in cui c’è corrispondenza sonora ma un si usano le lettere sbagliate
  • Fonetici: come un errato uso di doppie o accenti.

DISCALCULIA

Ai fini della presente legge, si intende per “discalculia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri”.

Tale disturbo coinvolge, in particolare, l’acquisizione di abilità relativamente semplici, quali ad esempio la scrittura e la lettura dei numeri e il sistema del calcolo (quali la memorizzazione delle tabelline, l’esecuzione delle procedure di calcolo ecc.).

La discalculia viene suddivisa in primaria e secondaria:

– la discalculia primaria rappresenta il disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche;

– la discalculia secondaria si presenta associata ad altri problemi di apprendimento, tra i quali la dislessia e la disgrafia.

I bambini discalculici compiono frequentemente questi errori:

  • difficoltà nell’identificare i numeri e nello scriverli, in particolare se sono lunghi con molte cifre
  • difficoltà nel riconoscere le unità che compongono un numero
  • difficoltà nell’identificare i rapporti fra le cifre all’interno di un numero
  • difficoltà nel saper scrivere numeri sotto dettatura
  • difficoltà nel numerare in senso progressivo ascendente e discendente
  • difficoltà nello svolgimento delle quattro operazioni matematiche
  • difficoltà nel cogliere nessi e relazioni matematiche
  • difficoltà nell’associare ad una certa quantità il numero corrispondente
  • difficoltà nell’imparare il significato dei segni (+, -, x e /)
  • difficoltà ad analizzare e riconoscere i dati che permettono la soluzione di un problema
  • difficoltà nell’apprendere le regole dei calcoli (prestito, riporto, incolonnamento, ecc.)
  • difficoltà nell’apprendere semplici operazioni come ad esempio le tabelline, i cui risultati vengono ottenuti in modo automatico senza ricorrere a procedure di calcolo
  • difficoltà di organizzazione spazio-temporale e visuo-spaziale
  • difficoltà di coordinazione motoria, motricità fine
  • difficoltà di svolgimento di compiti in sequenza

DISPRASSIA
La disprassia è un disturbo della coordinazione motoria, è un’alterazione dello sviluppo degli apprendimenti gestuali che comporta difficoltà nei movimenti comunemente implicati nelle attività quotidiane.
Si parla di disprassia quando questa serie di movimenti non si verifica in maniera sincronica e/o si verifica in maniera deficitaria.

ADHD disturbo da deficit di attenzione ed iperattività

L’ADHD (disturbo da deficit di attenzione ed iperattività) rientra nella categoria dei disturbi del Neuro-sviluppo ed è un deficit che condiziona negativamente il livello di attenzione, organizzazione e impulsività arrecando stati di iperattività. Di qui, tale condizione si associa spesso al Disturbo Oppositivo-Provocatorio e al Disturbo di Condotta.

I bambini che presentano tale problematica sono non solo distratti e impulsivi ma faticano a mantenere la concentrazione su uno stesso compito per un periodo di tempo sufficientemente prolungato. Inoltre questi bambini sono disorientati (si estraniano, si guardano attorno) sembrano non sufficientemente orientati al compito, non riescono a completarlo e faticano a pianificare l’esecuzione delle attività che vengono loro assegnate.

Infine i bambini con disturbo dell’attenzione esprimono questa difficoltà con agitazione, iperattività, difficoltà a rimanere fermi, seduti o composti, non rispettano tempi, scadenze, turni preposti intervenendo o interrompendo le attività che si stanno svolgendo.

AUTISMO

L’autismo è un disturbo del neurosviluppo che in genere si manifesta con precocità, nei primi tre anni di vita. In alcuni casi si arriva ad una diagnosi in tarda età. Questo disturbo interessa le seguenti aree:

  • linguistica/comunicativa: difficoltà nella produzione e comprensione del linguaggio verbale e non verbale.
  • relazionale/sociale: le capacità relazionale e di socializzazione sono compromesse e anomale, il contatto visivo e i feedback pressoché assenti. Vi è una regolazione emotiva particolare che presenta delle difficoltà o incapacità nel riconoscere le proprie emozioni e quelle altrui.
  • comportamentale: gli interessi sono ristretti, le abitudini sono rigide e i comportamenti sono ricchi di stereotipie ed automatismi (ripetizione incontrollata delle medesime azioni).

  • sensoriale: poca sensibilità o ipersensbilità agli stimoli che l’ambiente fornisce.

  • cognitiva: difficoltà a passare da un’attività all’altra, vi è rigidità e poca flessibilità cognitiva al punto da essere inficiate le capacità di pianificazione e organizzazione dei contenuti impedendone la loro declinazione nei vari e specifici contesti.

SINDROME DI ASPERGER

La sindrome di Asperger è considerata da molti studiosi come una forma di autismo più lieve. Le cause di questa sindrome non sono ancora del tutto conosciute. È molto probabile che vi sia una predisposizione genetica. Solitamente il bambino che presenta questa sindrome non ha contatti visivi diretti con chi si rivolge a lui, non si relaziona facilmente, si muove in maniera impacciata e ha degli automatismi e delle attenzioni eccessive verso alcuni oggetti o aree d’interesse specifiche. I comportamenti sono quindi ripetitivi, schematici e le capacità relazionali sono deficitarie. Il linguaggio è minimale, fatto di poche parole ma spesso l’eloquio è eccessivo (a ruota libera) e disorganizzato (si passa da un argomento all’altro in modo impulsivo).